Durante la fase stragiudiziale il Consulente Tecnico lavora per raggiungere un accordo tra le parti.
La valutazione stragiudiziale del sinistro serve a determinare le responsabilitĂ ed i margini di azione per il risarcimento.
Molto spesso in seguito a un incidente stradale, ci si trova nella condizione di valutare l’azione migliore da intraprendere per richiedere il risarcimento del danno.
Non sempre è chiaro come procedere e spesso si è in forte dubbio se procedere intraprendendo una causa.
In questa situazione un “parere pro veritate”, cioè una consulenza preliminare e preventiva, potrà fornire maggiori delucidazioni riguardo le responsabilità civili, penali ed i profili di colpa.
Alla luce del suddetto parere si hanno a disposizione elementi determinati per la valutazione dell’azione da intraprendere. Conoscere in anticipo informazioni determinanti quali
risulta fondamentale per il seguito delle azioni legali da intraprendere.
In ambito penale il compito del Consulente Tecnico è completamente diverso da quello in ambito Civile, la sua consulenza sarà mirata anche ai comportamenti delle persone coinvolte negli incidenti.
Durante le indagini della Procura della Repubblica il consulente opera immediatamente dopo l’incidente stradale, quindi tutto sarà incentrato sull’analisi dei luoghi e dei mezzi coinvolti: questa è la fase in cui la consulenza tecnica risulta più proficua ed importante.
In seguito al verificarsi di un incidente stradale, gli iter della giustizia possono essere diversi: la prima distinzione riguarda la gravità dell’incidente e se questo ha portato lesioni o addirittura al decesso di qualche persona coinvolta.
Nei casi più gravi, cioè in presenza di gravi lesioni o di morte, la Polizia Giudiziaria intervenuta sul posto (Carabinieri, Polizia Stradale, Polizia Municipale, ecc.), comunica alla Procura della Repubblica competente la Notizia di Reato, ossia la descrizione del reato avvenuto e quindi perseguito dalla Legge. In linea di massima i reati che vengono contestati sono l’art. 589 e l’art. 590 del CPP.
In seguito alla Notizia di Reato, la Procura della Repubblica apre un fascicolo individuando spesso un indagato che ha il diritto di difendersi e nominare un avvocato, anche se all’atto della comunicazione dell’indagine in corso gli viene assegnato un avvocato d’ufficio.
Nei casi più complessi, dove le cause del sinistro sono incerte, la Procura della Repubblica nomina un Consulente Tecnico, affinché sia ricostruita la dinamica dell’incidente, e gli affida un quesito. Non è sempre detto che i quesiti riguardino la ricostruzione cinematica del sinistro, anche se è il caso più frequente, ma spesso possono essere formulati quesiti più specifici, specialmente dal punto di vista tecnico, anche mirati a valutare l’efficienza dei veicoli coinvolti.
In questa fase dell’indagine è importante essere assistito da un Consulente Tecnico di Parte. Importantissimo per la maggior parte dei casi è avere a disposizione un Consulente Tecnico di Parte che anticipi i tempi burocratici della Giustizia recandosi sul posto dell’incidente nell’immediatezza dei fatti (24/48 h) a valutare i luoghi quando sono ancora freschi di tracce e segni fondamentali per la ricostruzione dinamica dell’incidente stradale e quindi per la determinazione delle responsabilità .
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